Nella notte del 9 novembre le terre del Rojava e del sud del Kurdistan sono state bombardate dagli aerei del TSK (Esercito Turco). Le YPG hanno annunciato che il centro della città di Kobane, un ospedale sulla collina di Miştenur, la foresta di Kobane, una centrale elettrica, i granai e molti villaggi sono stati bombardati. Gli invasori, che non hanno ottenuto risultati con le armi chimiche e con numerose operazioni di invasione per mesi, hanno diretto questa volta i loro sforzi contro il Rojava, la terra della rivoluzione.
L’attacco al Rojava, che è stato presentato come una ritorsione per il massacro ad Istanbul della scorsa settimana, in via Istiklal nella zona di Taksim, è un attacco contro il popolo proprio come quello di Istanbul. Entrambi gli attacchi sono stati pianificati nello stesso luogo. Le bombe che ieri hanno colpito gli ospedali in Rojava e le bombe che hanno ucciso i bambini a Taksim sono parte della stessa operazione. Il responsabile di entrambi è lo stato con tutte le sue istituzioni e organizzazioni.
Lo stato turco sta facendo tutto quello che può per prevenire la lotta per la libertà delle popolazioni oppresse. Questi attacchi vanno ben oltre i preparativi elettorali di una forza politica. Indicare il motivo di questi attacchi in un’elezione la cui data non è neanche ancora fissata è sbagliato, così come attribuirne la responsabilità solo al blocco di potere AKP-MHP. I mestatori e gli speculatori parlamentari che pensano anche che le eclissi solari siano legate alle elezioni, creando disinformazione, che è la parte più importante degli attacchi dello stato, sono complici dei massacri.
Gli invasori, che per mesi hanno negoziato l’approvazione degli USA e della Russia per invadere il Rojava, hanno trovato l’ultima risorsa nella cospirazione che hanno messo in atto con l’attacco a Taksim. La principale ragione di questi attacchi, che è possibile lascino spazio ad un’invasione via terra nei prossimi giorni, è la sopravvivenza dello stato. Lo stato turco ha costruito tutte le sue politiche su questa necessità elementare. Per uno stato che persegue politiche di negazione, annichilimento e assimilazione verso le popolazioni oppresse come uno stato nazione, in accordo con i suoi principi fondanti, la lotta per la libertà dei popoli che si oppongono a queste politiche è la principale minaccia.
Lo stato, per sua natura, è ostile alla rivoluzione del Rojava, che esiste come la lotta per la liberta delle popolazioni oppresse. Per questi invasori che sono ostili alla libertà, non c’è scelta possibile se non la distruzione della distruzione della rivoluzione del Rojava. Questa è la principale ragione dei massacri che hanno avuto luogo tra il 7 giugno e il 1 novembre 2015, ed è la stessa cosa che sta avvenendo oggi. Lo stato come è nella necessità di ogni altro centro di potere, o distruggerà la rivoluzione, o sarà distrutto.
Per questo interesse dello stato, è sempre lo stesso nemico ad aver compiuto le stragi alla Stazione dei treni di Ankara, a Suruç e in Istiklal e ad aver bombardato le popolazioni oppresse Miştenur, Afrin, Serekaniye. Dobbiamo fare in modo che la voce di Kobane, città della resistenza, sia udita. Siamo al fianco dei popoli del Rojava contro gli stati invasori.
I popoli che resistono vinceranno! Siwar hatin pêya çûn!*
*Sono arrivati a cavallo, se ne andranno a piedi. (proverbio curdo)
KARALA
(Gruppo Anarchico di Ankara -ndr)
21/11/22